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Diagnostica etiologica dell’aneiaculazione

Roberto Vita1, Sandro La Vignera2
1 Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Messina, Messina, Italia,
2 Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Catania, Catania, Italia.
Corrispondenza:
Roberto Vita, Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Messina, Viale Gazzi, 98125 Messina;
tel: +39 090 2213560; email: [email protected]



Introduzione
La 5a edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’American Psychiatric Association definisce eiaculazione ritardata (ER) ed aneiaculazione (AE) come disturbi eiaculatori caratterizzati da ritardo, ridotta frequenza o assenza dell’eiaculazione in almeno il 75% dei rapporti sessuali per almeno 6 mesi. Si ritiene pertanto che AE ed ER, che sono disturbi sessuali rari (1-5%), siano sfaccettature di un’entità nosologica unica [1].

Cause
L’AE è causata da un blocco del riflesso eiaculatorio o da un suo anomalo controllo a livello centrale. Il riflesso eiaculatorio necessita di un normale funzionamento delle fibre sensitive peniene (nervo dorsale, branca del nervo pudendo) afferenti al midollo spinale (S2-S4), delle fibre efferenti parasimpatiche (S2-S4, nervo pudendo), delle fibre che dal midollo spinale (T10-L2) arrivano ai gangli simpatici, e di quelle post-gangliari, nonché di una normale comunicazione tra i metameri T10-L2 e S2-S4 [2]. La prima fase dell’eiaculazione (emissione) consiste nel trasporto del liquido seminale nell’uretra posteriore sotto il controllo dei neuroni simpatici α-adrenergici del plesso ipogastrico, che inducono anche la contrazione dello sfintere interno con chiusura del collo vescicale, il quale impedisce l’eiaculazione retrograda. Nella seconda fase (espulsione) il seme è trasportato lungo l’uretra anteriore e quindi all’esterno grazie alla contrazione sincrona dei muscoli bulbo-cavernosi e dei muscoli del pavimento pelvico (bulbospongioso e ischiocavernoso), sotto il controllo delle fibre parasimpatiche efferenti [1-3]. Otani ha distinto due forme di aneiaculazione, emission-less ed expulsion-less, a seconda di quale fase dell’eiaculazione sia compromessa [4].
Il controllo dell’eiaculazione dipende da meccanismi i) nervosi mediati dalla dopamina (che ha effetto stimolatorio ed è prodotta dai nuclei ipotalamici paraventricolare e mediale preottico), e dalla serotonina (che ha effetto inibitorio ed è prodotta dalla sostanza grigia periacqueduttale) [3,4]; ii) endocrini mediati da testosterone ed ormoni tiroidei che hanno effetto favorente il riflesso eiaculatorio, e dalla prolattina, che ha effetto inibente [1].
L’orgasmo, che generalmente è assente nei pazienti con AE, è determinato dall’elaborazione degli stimoli provenienti dal nervo pudendo associati alla contrazione dei muscoli del pavimento pelvico ed all’aumento della pressione nell’uretra posteriore [1,3].
In Tab.1 sono riassunte le cause di AE/ER. Alcune cause psicogene spiegherebbero le forme di AE/ER idiopatica. [2]. Inoltre, molte forme di AE con parziale danno neurologico possono essere precedute da una fase di eiaculazione retrograda [2].
L’iter diagnostico dei pazienti con AE è riassunto in Figura 1.
 
Terapia
Poiché la terapia dell’AE è causale, è importante la collaborazione interspecialistica al fine di gestire al meglio il paziente con AE. Le tecniche psico-terapeutiche possono essere utili in tutte le forme di AE, poiché consentono di rimuovere i blocchi psicologici e le ansie che sono causa/conseguenza dell’AE, e di reimpostare il rapporto sessuale concentrandolo sull’esperienza sessuale piuttosto che unicamente sull’eiaculazione. A tal proposito, il prolungato tentativo di raggiungere l’eiaculazione e l’eventuale assenza di orgasmo oltre a causare dolore nel partner, può far mettere in discussione la sua attrattività [1]. Inoltre, esistono evidenze a supporto del fatto che l’eiaculazione ed il volume dell’eiaculato siano percepiti dall’uomo e da alcune donne come segno di virilità, dominanza e possesso [5]. L’AE è quindi frustrante per gli uomini, e lo è ancor di più nelle coppie desiderose di prole e nelle coppie omosessuali [5].
Nei pazienti con AE desiderosi di prole, il seme può essere recuperato mediante raccolta dalle emissioni notturne, massaggio prostatico, stimolazione vibratoria peniena (VPS) (al livello del frenulo o del perineo) ad alta intensità, elettro-eiaculazione (EEJ) mediante stimolazione elettrica vescicolo-deferenziale con sonda rettale. Se necessario, si può ricorrere al recupero degli spermatozoi dall’epididimo (MESA) o dal testicolo (TESA/TESE). VPS ed EEJ, che presuppongono integrità del riflesso eiaculatorio e mancanza dell’inibizione corticale, possono innescare disriflessia autonomica con ipertensione [2].
Nessun farmaco è stato approvato per il trattamento dell’AE/ER. Alcuni farmaci con azione simpatico-mimetica (efedrina, imipramina, midodrina, pseduo-efedrina), dopaminergica (cabergolina, amantidina, bupropione) e antiserotoninergica (yoimbina, cripoeptadina) sono stati utilizzati in pochi pazienti con ER o AE, con risposta migliore nei primi, ma con significativi effetti collaterali (ipertensione, naso e bocca asciutta) [1,2,4].

Conclusioni
L’iter diagnostico ed il trattamento del paziente con AE necessitano della stretta collaborazione interspecialistica tra andrologo-endocrinologo/urologo, neurologo, psichiatra e psicologo/psicoterapeuta..

Tab.1. Cause di aneiaculazione/eiaculazione ritardata.
 
Tabella1

Abbreviazioni: GABA= acido gamma-ammino-butirrico; IPB= ipertrofia prostatica benigna; SNC= istema nervoso centrale; SNP= sistema nervoso periferico.
* da Althof SE, Int J Impot Res 2012 [6]


Figura1  Iter diagnostico dei pazienti con aneiaculazione. (* il tono dello sfintere anale, il riflesso bulbocavernoso ed il riflesso anale dipendono dalla funzionalità dei metameri S2-S4; ** il riflesso cremasterico valuta la funzionalità dei metameri L1-L2; *** il riflesso addominale inferiore valuta la funzionalità dei metameri T11-T12).

 
Tabella2
 

Conflitti di interesse Gli autori dichiarano di non avere conflitti di interesse
Consenso informato Lo studio presentato in questo articolo non ha richiesto sperimentazione umana
Studi sugli animali Gli autori non hanno eseguito studi sugli animali

Riferimenti Bibliografici  
  1. Abdel-Hamid IA, Ali OI (2018) Delayed Ejaculation: Pathophysiology, Diagnosis, and Treatment. World J Mens Health 36:22-40. doi:10.5534/wjmh.17051
  2. Ohl DA, Quallich SA, Sønksen J, Brackett NL, Lynne CM (2008) Anejaculation and retrograde ejaculation. Urol Clin North Am 35:211-viii. doi:10.1016/j.ucl.2008.01.014
  3. Gray M, Zillioux J, Khourdaji I, Smith RP (2018) Contemporary management of ejaculatory dysfunction. Transl Androl Urol 7:686-702. doi:10.21037/tau.2018.06.20
  4. Otani T (2019) Clinical review of ejaculatory dysfunction. Reprod Med Biol 18:331-343.
    doi:10.1002/rmb2.12289
  5. Shindel AW (2019) Anejaculation: Relevance to Sexual Enjoyment in Men and Women. J Sex Med 16:1324-1327. doi:10.1016/j.jsxm.2019.07.002
  6. Althof SE (2012) Psychological interventions for delayed ejaculation/orgasm. Int J Impot Res 24:131-136. doi: 10.1038/ijir.2012.2
 

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