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The great opportunity of the andrological patient: cardiovascular and metabolic risk assessment and prevention

Foresta C, Ferlin A, Lenzi A, Montorsi P and *Italian Study Group on Cardiometabolic Andrology
Andrology, 2017, 5, 408–413


RIASSUNTO

Andrologists, cardiologists and diabetologists (and general practitioners) have the great opportunity to collaborate and find shared clinical workup for the benefit of a large number of men. Several evidences established a link between erectile dysfunction (ED), cardiovascular disease (CVD), diabetes, and metabolic syndrome. Not only these conditions share many risk factors and pathophysiological mechanisms but also an emerging paradigm indicates that ED is, in fact, an independent marker of cardiovascular disease risk, CV events and CV mortality. However, there is no consensus on the best cardiologic investigation in men with ED with no known CVD and, on the contrary, on what is the clinical and prognostic role of detecting ED during cardiovascular investigation and CVD risk assessment. Only vasculogenic ED, which represents the most common type of organic ED, indeed represents a harbinger of CVD, especially for younger patients, and might be diagnosed by dynamic penile color doppler ultrasonography, which represents a real cardiovascular imaging technique that give evidence on the presence of systemic endothelial dysfunction and atherosclerosis. Furthermore, assessment of glucose and lipid metabolism is warranted as first step workup in all ED patients, and diabetologists should ask their patients for erectile function, address ED patients to andrologists, and consider vasculogenic ED in the context of the cardiovascular and metabolic workup and in the context of diabetic complications. Sexual symptoms (and testosterone levels) should sound as harbinger for cardiovascular and metabolic investigation and cardiologists and diabetologists have the opportunity to have a symptom (erectile dysfunction) and a vascular test (penile color doppler) that help them in better management of patients, their comorbidities and complications

COMMENTO

Questo opinion article sottolinea la possibilità di identificare pazienti ad elevato rischio cardiovascolare utilizzando come sintomo guida la disfunzione erettile (DE). Molteplici lavori in letteratura hanno infatti dimostrato come i pazienti affetti da DE abbiano un aumentato rischio cardiovascolare.
L’articolo suggerisce di consigliare sempre una valutazione cardiologica ai pazienti affetti da DE organica, soprattutto se giovani, in quanto la sua comparsa, che ha come substrato fisiopatologico la disfunzione endoteliale, può precedere anche di molti anni l’insorgenza di eventi cardiovascolari. Gli esami specifici per la valutazione del rischio saranno poi personalizzati per ogni singolo paziente. Inoltre in tutti i pazienti affetti da DE dovrebbe essere valutato il metabolismo glucidico, inviando ove necessario il paziente al Diabetologo. Infatti la presenza di diabete mellito in soggetti affetti da DE è pari al 20%, il 15% dei quali non è a conoscenza di essere diabetico. Allo stesso modo il Cardiologo e il Diabetologo dovrebbero indagare la presenza di DE nei propri pazienti, anche somministrando questionari dedicati (IIEF) e inviando i pazienti all’Andrologo ove necessario. Qualsiasi sia lo specialista coinvolto, ai pazienti affetti da DE dovrebbe essere consigliato un dosaggio dei valori ematici di testosterone, al fine di diagnosticare un eventuale ipogonadismo;
quest’ultimo è predittore di insulino-resistenza, diabete e sindrome metabolica, associandosi ad un profilo lipidico aterogeno e ad un aumento dei marker infiammatori.
Secondo gli autori, l’ecocolordoppler penieno dinamico ricopre un ruolo diagnostico chiave, rappresentando sia un utile strumento per la diagnosi di DE che una vera e propria tecnica di imaging cardio-vascolare.
Pertanto l’azione congiunta di Andrologi, Cardiologi e Diabetologi è un mezzo indispensabile per identificare i pazienti ad elevato rischio cardiovascolare e metabolico e permettere quindi l’attuazione delle strategie di prevenzione volte a ridurre l’incidenza di ulteriori eventi cardiovascolari in questi pazienti.  


Daniele Gianfrilli
Dipartimento di Medicina Sperimentale
Sez. di Fisiopatologia Medica ed Endocrinologia
Sapienza Università di Roma
Viale Regina Elena, 324
00161-Roma
e-mail: [email protected]

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