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QUIZ 125

Siamo spiacenti, non è possibile rispondere al questionario in questo momento.

"...il colesterolo buono è troppo basso..."

Un giovane di 29 anni, impiegato di banca, senza storia clinica rilevante, viene in ambulatorio esibendo i risultati di esami di laboratorio cui si era sottoposto autonomamente, essendo entrambi i genitori affetti da diabete di tipo 2 e per sapere che cosa deve fare per il colesterolo” buono” che risulta “basso”. È molto preoccupato di essere a rischio cardiovascolare perché ha letto in Internet che ha il colesterolo “buono” troppo basso: è rischioso e chiede insistentemente di sapere che cosa deve prendere. Gli esami esibiti dimostrano:
 
Tabella1
Sposato da circa un anno, non ha figli e riferisce di non avere mai fumato, di non avere mai fatto uso di sostanze illecite, di bere ogni sera una grappa e di condurre vita sedentaria, tranne che nel weekend, quando fa giardinaggio e passeggia con la moglie in campagna. È alto 178 cm, pesa 77 kg con BMI 24.4 kg/m2. Reperto cardiaco normale, PA 125/80 e circonferenza vita 98 cm. Per prima cosa, per tranquillizzarlo, determiniamo il suo rischio cardiovascolare che risulta del 36% per la vita intera, secondo l’algoritmo:.
http://tools.acc.org/ASCVD-Risk-Estimator-Plus/#!/calculate/estimate/
 
Quale prescrizione è la più appropriata in questo caso?

Risposte
1) Non bere più alcoolici
2) Seguire un programma di attività aerobica
3) Iniziare fenofibrato
4) Iniziare una statina


La risposta corretta è la risposta numero: 2

Risposta Corretta Nr. 2

Seguire un programma di attività aerobica

  • perchè
È dimostrato che l’esercizio fisico regolare, meglio se aerobico, fa aumentare il colesterolo HDL e che, comunque, deve essere svolto da tutte le persone che svolgono attività sedentaria, indipendentemente dai benefici effetti sul metabolismo lipidico (risposta n 2). Un consumo di alcool moderato farebbe aumentare il colesterolo HDL e, secondo vari studi, addirittura proteggerebbe dal rischio coronarico.

Il giovane fa un consumo di alcool moderato. Per essere definito eccessivo dovrebbe bere almeno il doppio (>14 volte la settimana, essendo di sesso maschile e >7, nelle donne). Eliminare la grappa non è, nel caso, una priorità (risposta n 1. non corretta). Il giovane che ci consulta è in buona salute, presenta un basso valore isolato di Colesterolo HDL senza altre anormalità nel metabolismo lipidico. Un basso valore di HDL è da molti considerato un fattore di rischio coronarico, ma i risultati del suo incremento sono controversi. Pure essendo noto che il fenofibrato incrementa il colesterolo HDL, non ci sono indicazioni a prescriverlo (risposta n. 3, non corretta) in una persona a basso rischio cardiovascolare per tutta la vita (36%). Inoltre, alcuni trials non dimostrano gli effetti positivi del fenofibrato e delle statine (risposta n. 4 non corretta), neppure in persone con malattia coronarica nota.

Il principale obiettivo del trattamento con farmaci attivi sui lipidi è quello di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). In persone sotto i 40 anni e non diabetiche la prescrizione di statine è indicata solo in presenza di Colesterolo LDL > 190/mg/dl o >160 se c’è storia familiare di ASCVD precoce. Il nostro giovane ha un Colesterolo LDL largamente inferiore a queste soglie (risposta n. 4 non corretta).

Per guidare la nostra decisione è anche importante il ruolo dei calcolatori di rischio cardiovascolare che forniscono un calcolo del rischio “lifetime” in persone fra i 20 e i 40 anni, mentre limitano il calcolo a 10 anni al di sopra dei 40 anni di età e guidano la prescrizione di statine. In persone fra i 20 e i 40 anni di età tali calcolatori sono utili a indirizzare le modifiche dello stile di vita e a favorire la prescrizione di farmaci (fenfibrato, niacina e statine) in questa classe di età, solo in presenza di LDL al di sopra di 190 e di storia familiare di ASCVD precoce.


Bibliografia di riferimento
  1. https://knowledgeplus.nejm.org/question-of-week/825/
  2. Stefanick ML et al. Effects of diet and exercise in men and postmenopausal women with low levels of HDL cholesterol and high levels of LDL cholesterol. N Engl J Med 1998 Jul 2; 339:12
  3. Grundy SM et al. 2018 AHA/ACC/AACVPR/AAPA/ABC/ACPM/ADA/AGS/APHA/ASPC/NLA/PCNA guideline on the management of blood cholesterol: a report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines. Circulation 2019 Jun 18; 139:e1082
  4. Rodriguez F. Guideline on cholesterol management: 2018 update. NEJMJournal Watch Nov 29, 2018.
    https://www.jwatch.org/na47928/2018/11/29/guideline-cholesterolmanagement-2018-update?ijkey=JUmAsjvPC

Autore

Francesco Trimarchi
[email protected]
 

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