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QUIZ 203

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La tiroidite di Hashimoto: meglio sola che male accompagnata

CB, donna caucasica di 38 anni, giunge in ambulatorio per rialzo del TSH in corso di terapia con Levotiroxina (125 mcg/die). Riferisce una diagnosi di tiroidite di Hashimoto all’età di 16 anni con inizio della terapia sostitutiva in gravidanza (28 anni). All’esame obiettivo la paziente presenta sovrappeso (69 kg; 162 cm; BMI 26,3 kg/m2), parametri vitali nella norma, tiroide non palpabile; lamenta intensa astenia. Le analisi di funzionalità tiroidea mostrano: TSH 10,3 mU/L (0,3-5); FT3 2,8 pg/mL (2-3,5); FT4 0,96 ng/dL (0,8-1,8).

I dati anamnestici più rilevanti sono: importante familiarità per autoimmunità (madre affetta da tireopatia autoimmune e vitiligo e fratello da sclerosi multipla); amenorrea dall’età di 37 anni, con diagnosi di menopausa precoce per cui la paziente assume un estroprogestinico orale; recente riscontro di anemia sideropenica per cui la paziente assume un integratore di ferro.

 
Quale tra queste indicazioni per la gestione della terapia sostitutiva della paziente, non è corretta?

Risposte
1) Prescrivere il dosaggio degli anticorpi anti 21 idrossilasi (21OHAb) e, se positivi, valutare la funzione surrenalica.
2) Distanziare l’integratore di ferro di almeno 4 ore dalla tiroxina.
3) Prescrivere indagini volte ad escludere una condizione di malassorbimento gastrointestinale.
4) Sospendere la terapia estroprogestinica, causa di aumentato fabbisogno di levo-tiroxina.


La risposta corretta è la risposta numero: 4

Risposta Corretta Nr.4

Sospendere la terapia estroprogestinica, causa di aumentato fabbisogno di levo-tiroxina

  • perchè
In considerazione della menopausa precoce la terapia estroprogestinica è indicata nella paziente; piuttosto che la sospensione, si potrebbe consigliare la sostituzione dell’estrogeno orale con la formulazione transdermica associata a miglior profilo cardiovascolare ed osteoprotettivo. Le altre indicazioni fornite sono invece corrette;
infatti:
-il 4-8% delle donne con insufficienza ovarica prematura (POI) presenta positività per 21OHAb, prevalenza molto più elevata rispetto a quella della popolazione generale (<0,5%). Gli anticorpi specifici di ooforite linfocitaria (StCA, 17OHAb, P450sccAb) sono presenti quasi esclusivamente in donne con positività per gli Ab anti-surrene. Gli anticorpi anti 21-idrossilasi sono quindi il marker più sensibile di POI autoimmune ed il loro dosaggio è importante per individuare le pazienti a rischio di sviluppare morbo di Addison (1) (Risposta 1, corretta).
-il ferro complessa la tiroxina a livello intestinale e ne impedisce l’assorbimento. La sua assunzione deve essere distanziata di almeno 3-4 ore rispetto alla levo-tiroxina (2) (Risposta 2, corretta).
-la presenza di un’anemia sideropenica non riferibile a perdite ematiche, associata ad un elevato fabbisogno di levo-tiroxina (1,8 mcg/kg/die), suggerisce una condizione di malassorbimento gastrointestinale (Risposta 3, corretta). Le patologie più frequentemente responsabili sono l’infezione da H Pylori, la gastrite cronica atrofica, la celiachia e l’intolleranza al lattosio (3).

Biliografia di riferimento
  1. La Marca A, Brozzetti A, Sighinolfi G et al. (2010) Primary ovarian insufficiency: autoimmune causes. Curr Opin Obstet Gynecol. 22(4):277-282. doi:10.1097/GCO.0b013e32833b6c70.
  2. Colucci P, Yue CS, Ducharme M, et al. (2013) A Review of the Pharmacokinetics of Levothyroxine for the Treatment of Hypothyroidism. Eur Endocrinol. 9(1):40-47. doi:10.17925/EE.2013.09.01.40.
  3. Virili C, Antonelli A, Santaguida MG, et al. (2019) Gastrointestinal Malabsorption of Thyroxine. Endocr Rev. 40(1):118-136. doi:10.1210/er.2018-00168.

Autore
Ilaria Stramazzo, Marco Centanni
[email protected]

 



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