1) Aumento della posologia della terapia ormonale sostitutiva (TOS)2) Terapia add-on con ovuli di prasterone intravaginali3) Terapia add-on con testosterone transdermico off-label
Circa il 40% delle donne in postmenopausa presenta un disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD), definito come una persistente carenza o assenza di fantasie o desiderio sessuale, con marcato distress. La TOS può attenuare i sintomi di atrofia vulvo-vaginale, ma spesso non ha effetto sul desiderio (risposta 1 errata). Il prasterone intravaginale è indicato per donne in menopausa con sintomi locali moderati-gravi, che tuttavia la paziente non presentava alla seconda valutazione (risposta 2 errata).
La concentrazione di androgeni cala con l’età senza però modificarsi significativamente nella menopausa fisiologica; al contrario, nelle donne in menopausa iatrogena (soprattutto, ma non solo, chirurgica) si riduce in modo più improvviso e sostanziale e sembra esserci un maggior rischio di sviluppare disfunzione sessuale. Non vi sono ancora evidenze conclusive sulla correlazione tra i livelli di androgeni e la presenza di HSDD o la sua gravità. Tuttavia, i dati disponibili suggeriscono un moderato ma significativo beneficio del testosterone esogeno, che è pertanto supportato nell’HSDD in post-menopausa, indipendentemente dal tipo di menopausa e dalla TOS.
In Italia, in mancanza di formulazioni dedicate, viene suggerito di utilizzare, off-label e previa acquisizione di consenso, le preparazioni approvate per l’ipogonadismo maschile ad un dosaggio inferiore (es. 1 puff di gel di testosterone al 2% suddiviso in 3 somministrazioni giornaliere, corrispondente a 300 mcg di testosterone al giorno). La terapia andrebbe iniziata dopo un appropriato management delle condizioni mediche, farmacologiche e psico-relazionali che possono contribuire al quadro, escluse nella nostra paziente (risposta 4 errata). I dati di sicurezza non mostrano effetti collaterali gravi in corso di terapia con testosterone transdermico. Mancano, tuttavia, evidenze definitive di sicurezza a lungo termine (>2 anni) sugli effetti cardiovascolari, endometriali e ovarici e sul rischio di tumore mammario; pertanto, è necessario porre particolare cautela nelle pazienti ad aumentato rischio.
Secondo una recente Consensus Internazionale, è indicato misurare i livelli di testosterone totale al baseline per escludere un iperandrogenismo, ed effettuare un monitoraggio dopo 6 settimane e ogni 3-6 mesi, al fine di mantenerli nel range fisiologico della premenopausa, congiuntamente ad una rivalutazione clinica della funzione sessuale e degli eventi avversi.
Bibliografia di riferimento
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- Parish SJ, Simon JA, Davis SR, Giraldi A, Goldstein I, Goldstein SW, Kim NN, Kingsberg SA, Morgentaler A, Nappi RE, Park K, Stuenkel CA, Traish AM, Vignozzi L. International Society for the Study of Women's Sexual Health Clinical Practice Guideline for the Use of Systemic Testosterone for Hypoactive Sexual Desire Disorder in Women. J Womens Health (Larchmt). 2021 Apr;30(4):474-491. doi: 10.1089/jwh.2021.29037. Epub 2021 Apr 1. PMID: 33797277; PMCID: PMC8064950.
- Maseroli E, Vignozzi L. Are Endogenous Androgens Linked to Female Sexual Function? A Systemic Review and Meta-Analysis. J Sex Med. 2022 Apr;19(4):553-568. doi:10.1016/j.jsxm.2022.01.515. Epub 2022 Feb 25. PMID: 35227621.
- Islam RM, Bell RJ, Green S, Page MJ, Davis SR. Safety and efficacy of testosterone for women: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trial data. Lancet Diabetes Endocrinol. 2019 Oct;
Autori
Serena Anna Ravelli, SODc Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”, Università degli Studi di Firenze;
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Elisa Maseroli, SODc Andrologia, Endocrinologia Femminile e Incongruenza di Genere, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze;
[email protected]