Dosimetria
A partire dallo studio di Donaldson del 1973, il protocollo standard prevede la somministrazione di 20 Gy, suddivisi in 10 dosi da 200 rads per occhio, distribuite nell’arco di due settimane. Dosi più elevate sono gravate da maggiore rischio di effetti collaterali, senza vantaggi in termini di efficacia.In passato, sono stati proposti schemi con dosi frazionate di 1 Gy a settimana per un periodo di 20 settimane che hanno mostrato efficacia simile. Dosi inferiori (12-16 Gy), seppure efficaci sui tessuti molli, hanno dimostrato minor effetto sulla dismotilità.
Efficacia della radioterapia
Gli studi randomizzati hanno mostrato l’efficacia della RTO soprattutto sulla componente muscolare e nelle forme iniziali di OB, specie se in associazione a ivGC. La superiorità del trattamento combinato rispetto al solo trattamento con ivGC è stata documentata solo recentemente in un ampio studio retrospettivo, disegnato secondo i criteri EUGOGO [1]. prognostici di risposta alla terapia sono rappresentati dall’aumentato volume muscolare, comparsa o peggioramento di dismotilità e/o diplopia. Recentemente la RTO si è dimostrata utile anche in pazienti con OB di lunga durata, nella quale siano ancora presenti segni di attività a livello muscolare [2]. In assenza di studi randomizzati, l’efficacia sulla neurite ottica è meno chiara, ma studi retrospettivi sembrano indicare che il pretrattamento steroidi+RTO, migliori l’outcome della decompressione sulla proptosi e sulla diplopia. Pochi i dati sull’associazione con altri farmaci: in secon da linea RTO+azatioprina, non è risultato più efficace del solo immunosoppressivo. Un limite nell’analisi degli studi è dato oltre che dalla selezione dei pazienti, dal confronto tra soli due/tre schemi di trattamento. Dalla network-metanalysis di efficacia, recentemente proposta da Zhou, che ha messo a confronto in una singola analisi tutti i trattamenti disponibili, compresi i più recentemente sperimentati, emerge come ORT+ ivGC sia attualmente il più vantaggioso [3].
Indicazioni
Il maggior successo terapeutico è atteso in pazienti con OB moderato-grave in fase attiva di recente insorgenza o in progressione, con prevalente compromissione muscolare e/o diplopia [4]; nei casi di scarsa risposta o controindicazione alle alte dosi di iVGC; in presenza di neurite ottica nei pazienti responsivi al trattamento con iVGC, riducendo il rischio di successiva decompressione. Può essere indicata anche in casi di OB moderato-grave di lunga durata ma con persistenza di attività documentata dal grado di ispessimento muscolare, dalla presenza di dismotilità e diplopia (Tab1).
Effetti collaterali
Complicanze acute quali l’esacerbazione transitoria del coinvolgimento infiammatorio dei tessuti molli, possono essere prevenute dalla associazione con steroidi. I possibili effetti collaterali a lungo termine derivano dall’irradiazione dei tessuti a maggior attività metabolica come la retina e la lente. Diversi studi retrospettivi sugli effetti a breve e a lungo termine hanno documentato, in realtà, conseguenze molto limitate e relative ad un minimo rischio di cataratta e di retinopatia. La cobaltoterapia, ora non più in uso, espone al rischio, seppur non significativo, di cataratta, mentre il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa, specie se associate, sono correlate ad un maggior rischio di retinopatia lieve asintomatica. Il rischio teorico di sviluppo di neoplasie del distretto testa-collo non ha trovato riscontro in oltre 50 anni di pratica clinica. Tuttavia è ancora abitudine evitarne prudenzialmente l’uso nei soggetti molto giovani (Tab 2).
Tabella1
Tabella 2 Cut-off di copeptina e loro significato.
Modificata da (3)
Conflitti di interesse: L'autrice dichiarano di non avere conflitti di interesse
Consenso informato: Lo studio presentato in questo articolo non ha richiesto sperimentazione umana
Studi sugli animali:. L'autrice non hanno eseguito studi sugli animali
Riferimenti bibliografici